Strumenti di scambio convertibili

Strumenti di scambio complementari convertibili tra loro: l’unico modo per unire tante realtà nascenti lasciando a ciacuna la propria autonomia.
Tutti gli strumenti di scambio locali fanno parte dello stesso circuito. Pur avendo nomi e caratteristiche diverse, sono compatibili tra loro e vengono convertite nel momento in cui si effettuano acquisti di beni e servizi.
In questo ultimo periodo sempre più gruppi di reti locali e nazionali sentono l’esigenza di dotarsi di una moneta interna per effettuare gli scambi di prodotti e servizi. Stanno nascendo ovunque anche sistemi di baratto che riscontrano discreto successo tra i partecipanti ma portano con sè problematiche non di poco conto. Nonostante ciò, è bene dire che per costruire un sistema monetario efficiente è necessario tener conto di tutte le variabili, pena l’insorgere di ulteriori problematiche insanabili. Purtroppo, per molte iniziative nascenti, sta proprio succedendo questo. Non si può improvvisare un sistema di scambio dalla mattina alla sera senza avere nè le competenze nè l’esperienza necessaria. Il punto in comune, tra tutte le nuove iniziative, è quello di sostituire la moneta a debito Euro, di cui conosciamo bene gli effetti nefasti, con monete che, all’atto dell’emissione, non generano debito nè conseguenti interessi che tutti noi siamo chiamati a pagare con tasse assurde ed altri sistemi indiretti. In sostanza si tratta di sostituire una truffa generata a tavolino con la compiacenza e la complicità di governi infiltrati e corrotti.
Detto ciò, quali sono i paramentri da tenere in considerazione per costruire un efficiente sistema di scambio che genera benessere?
Anzitutto si deve essere consapevoli che qualsiasi moneta complementare non può in nessun caso sostituire completamente l’euro. L’esempio più calzante è quello dell’energia. Nessuna compagnia energetica accetterà mai monete complementari per il pagamento delle utenze. Il settore energia, come altri settori, è completamente monopolizzato dal sistema di controllo. Se privati e aziende decidono di accettare al 100% moneta complementare per prodotti e servizi, nel giro di pochissimo tempo si troverebbero in una situazione disastrosa. Non incassando più euro per le loro prestazioni, non potrebbero più pagare le bollette e altri oneri di sistema non altrimenti pagabili in moneta complementare e il loro fallimento sarebbe certo ed immediato. Questo è il principale motivo per cui i sistemi di baratto al 100% presentano delle falle irrimediabili, non solo per le imprese ma anche per i privati che avrebbero lo stesso problema.
Allora come si fa a risolvere questo problema?
Proitaly ha adottato un sistema in cui la percentuale di accettazione in moneta complementare, su ogni vendita o servizio prestato, è libera, cioè decisa direttamente dal venditore. Tale percentuale libera viene inserita nel sistema ogni volta che vengono caricati prodotti e servizi, come vedremo più avanti. Le attività su strada o quelle di servizi, potranno decidere una percentuale fissa sulle loro prestazioni. Per esempio: un ristorante e una parrucchiera decidono di accettare una percentale del 20% in moneta complementare. Ciò significa che su una spesa di 100, l’aderente al circuito paga 80 Euro e 20 in complementare. L’aderente ha un effettivo risparmio di 20 euro, mentre l’attività può a sua volta spendere nel circuito i 20 in complementare incassati. Se fosse stato uno sconto, l’attività avrebbe perso il 20% della sua prestazione mentre, incassando complementare, lo recupera nel circuito. Lasciando libera la percentuale di accettazione in complementare, privati e imprese incasseranno sempre gli euro necessari a pagare i costi monopolizzati dal sistema. Questa soluzione può essere definita un “baratto intelligente in percentuale”.
Il discorso fila, ma come possiamo allora uscire completamente dalla morsa dell’euro?
Lo possiamo fare per gradi. Intanto, più si crea rete a livello locale tanto più vi sarà interesse ad alzare le percentuali di accettazione in moneta complementare creando già benessere a disposizione di tutti. Inoltre, quanto più si riesce ad acquisire autonomia energetica tanto più potremo fare a meno dell’euro fino a sostituirlo completamente. Il fatto di rendere le monete complementari compatibili tra loro accelera i tempi e aiuta tutti i sistemi a crescere insieme in quanto la rete di ciacun sistema è la rete di tutti. E questo, per chi desidera collaborare, è già realtà.
La moneta locale è solo elettronica?
No, ciascuna rete locale può stampare moneta cartacea sotto forma di buoni o altro. Ogni stampa cartacea deve avere impressa la dicitura “CIRCUITO RETI LOCALI E MONETARIE” in modo che possa essere accettata da tutte le reti locali che fanno parte del circuito. Per la stampa del cartaceo locale ci si avvale della collaborazione di una tipografia specializzata in modo da rendere le emissioni non contraffabili.
“È un bene che il popolo non comprenda il funzionamento del nostro sistema bancario e monetario, perché se accadesse credo che scoppierebbe una rivoluzione prima di domani mattina.” Henry Ford II